11/01/2010 | 37° PANORAMA su Nicola Fano |
26/11/2009 | 27° GIORNALE DI BRESCIA su Nicola Fano |
n. 4 - pagg. 140
Formato 14,50X19, brossura, colori.
Codice ISBN 978-88-6165-059-6
Uscita: novembre 2009
Copertina di Michelangelo Pace
Veline, tronisti, la tirannia dell'immagine: Eugène Ionesco ha raccontato il nostro mondo prima che le cose accadessero.
A un secolo dalla sua nascita, la constatazione che il teatro dell'assurdo oggi è realtà.
Eugène Ionesco (1909-1994) non è stato solo uno degli autori più importanti dell’avanguardia teatrale del secondo Novecento, ma anche uno dei personaggi più controversi della cultura europea degli anni Cinquanta e Sessanta. Con l’invenzione del Teatro dell’Assurdo, ha introdotto temi come l’alienazione e l’incomunicabilità, argomenti tanto attuali quanto drammatici per i loro risvolti sociali e politici: da La Cantatrice calva (1950) dove una società che non ha più parole per esprimersi si affida a slogan e frasi fatte, fino a Il Rinoceronte (1960) dove racconta la fascinazione che le giovani generazioni subiscono da parte dei facili successi televisivi, che tanto ricordano oggi veline e tronisti.
A un secolo dalla sua nascita (Slatina, 26 novembre 1909) il saggio di Nicola Fano affronta la parabola di Ionesco da due punti di vista in netto conflitto fra loro: quello biografico e quello artistico. E da questo confronto parte per dare della sua opera una lettura estremamente moderna: un corpus di opere e simboli che ha anticipato la disgregazione sociale di oggi, la dittatura delle apparenze e la tirannia dei mezzi di comunicazione di massa. Uno studio critico e biografico conciso e senza precedenti.